Un mondo in cammino: Le migrazioni
Al Torrione di Forio d’Ischia il XVI Premio di Poesia “Ischia l’isola verde”
“Non fu il mare a raccoglierci. / Noi raccogliemmo il mare a braccia aperte”. Erri de Luca
Con l’attenta sintesi della frase di Erri de Luca si è concluso sabato 6 ottobre 2018 il XVI concorso nazionale” di Poesia “Ischia l’isola verde” quest’anno con un tema scottane: le “Migrazioni”, organizzato dall’Associazione Giochi di Natale. Le circa ottanta poesie esaminate dalla Giuria coordinata dalla Preside Prof. Angela Procaccini, hanno rivelato un substrato poetico di ottima qualità e freschezza creativa, anche se il tema fosse molto delicato e quanto mai attuale. In realtà la mobilità umana è stata sempre una caratteristica del genere umano. Fin dalla preistoria esistono popoli nomadi e in cerca di aperture di nuovi mercati del lavoro. Gli uomini si muovono da sempre. E per fortuna, verrebbe quasi da dire molto banalmente. Dobbiamo ringraziare l’istinto ramingo dei nostri progenitori, e la loro pazienza migratoria, se altri continenti oltre all’Africa sono stati popolati nel corso dei millenni.
Ma quali sono le ragioni più profonde che inducono l’individuo a mettere in gioco la propria esistenza? È su quest’argomento che i nostri cinquanta Poeti hanno infuso nelle proprie opere tutto il loro pathos ricavandone, chi gli ambiti premi, chi il piacere di aver partecipato a un concorso che senz’altro regala emozioni forti. Come quelle raccontateci dai vincitori provenienti dalla Penisola e che hanno affrontato un lungo viaggio per venire a Ischia e trascorrere un’armoniosa serata.
La Preside Procaccini, introducendo la kermesse, ha ricordato i versi di Erri de Luca.
Faremmo i servi, i figli che non fate, / nostre vite saranno i vostri libri d’avventura. / Portiamo Omero e Dante, il cieco e il pellegrino, / l’odore che perdeste, l’uguaglianza che avete sottomesso, con l’auspicio che il mondo occidentale sia meno avaro e più disponibile verso chi ha maggior bisogno.
Ai primi posti rispettivamente per il tema libero e per le Migrazioni, si sono classificati il Poeti Stefano Peressini di Carrara con “Verrà un giorno” e Vanes Ferlini di Imola con “Dove ti chiamano uomo”, sostenuti dalle seguenti motivazioni della giuria. “Poesia della nostalgia e del rimpianto”. Tanta tristezza nei termini scelti a definire il παντα ρει che trasporta in “un sonno scuro di metallo”. Anche il rumore dei calici sfiorati sa di malinconia. In questo alternarsi di ricordi struggenti e di attese, il più delle volte vanificate dal rude impatto con la realtà impietosa, l’autore interroga sé stesso sulla possibilità di rimettersi in gioco per cambiare il corso degli eventi oppure abbandonarsi a una paziente attesa di un “deus ex machina” che dia “senso e certezza” alla propria esistenza.
“Casa è dove ti chiamano uomo”, questo è il messaggio nobile e profondo della lirica: Una lirica che invita alla solidarietà in un mondo in cui gli occhi riflettono spesso solo “fili spinati”. È questa l’umanità vera che si riscopre nel confronto tra gli uomini in quanto tali.
Naturalmente il concorso prevedeva numerosi altri premi e menzioni speciali. Ed ecco i vincitori delle altre sezioni che prevedono un solo vincitore, mentre a breve ci occuperemo dei podi per tema libero e Migrazioni. Al sig. Francesco Quartararo di Napoli l’ambita targa per il primo classificato con la poesia in dialetto “Strignimmece nu poco che la Giuria ha così valutato: Splendido spaccato di saggezza e generosità del popolo napoletano, questa poesia coinvolge il lettore portandolo per mano, quartina dopo quartina, alla conclusione, forse più scontata ma sicuramente umana e caritatevole, dell’attualissimo problema dei migranti: aiutiamo, per quanto possibile, queste persone che sono esseri umani esattamente come noi. La loro pelle può essere scura, o gialla o di altro colore ma “il loro sangue è rosso, è come il nostro, è proprio come il nostro” (citazione liberamente tratta dal film Mississippi burning – le radici dell’odio).
A seguire sono risultati vincitori per il premio giovani Giuseppe Dolce di Napoli con “Posti in piedi in paradiso” con la seguente motivazione: La lirica è una divertente fantasia in cui l’autore raffigura un mondo ultraterreno sul palcoscenico teatrale: qui autori e attori si offrono per dare ai “convenuti” l’opportunità di sorridere anche nell’aldilà, anzi soprattutto nell’aldilà; e Italia De Maria di Ischia 1° classificata poeti ischitani con la poesia “Lettera mai scritta” con la motivazione “Parole e sensazioni forti: il dramma del viaggio per mare verso la salvezza diventa l’ennesimo canto di morte e di tragedia”.
Sul podio del tema libero al secondo posto Aurora Cantini di Aviatico (BG) che si aggiudica anche il terzo posto per le “Migrazioni” per la poesia “Sono foglia su una zattera” con la motivazione: Una richiesta d’Amore, un grido in verità, di una donna in balia delle onde del suo destino, una richiesta “di madre, di figlia”, foglia su una zattera alla deriva. Potente come una canzone, questa lirica diretta al cuore, quasi spoglia di sovrastrutture, raggiunge l’obiettivo che è proprio della poesia: toccare l’anima con leggerezza.
La novarese Tiziana Del Sale si aggiudica, con la poesia “Gigli di mare” il secondo podio per le “Migrazioni” con la motivazione: La lirica si snoda attraverso immagini forti e con suggestioni poetiche che traducono il dramma delle migrazioni in una sorta di mondo virtuale. L’ultima strofa, in particolare, conclude con una realtà feroce e si chiude con il termine “mortali” che sembra decretare la fine della speranza.
A Stefano Peressin autore di “Gitano” va anche il terzo posto per il tema libero con la motivazione: L’uomo, il suo essere sulla terra, tra ombre dei rami/artigli e fremito del bosco, tra voci di amori perduti e dubbi su un destino, tra storie della propria gente e canto di chi “guida”. Fino all’alba del silenzio. quando il sole abbraccia e finalmente si avverte la (propria) essenza di uomo. Poesia molto toccante attraverso flash e immagini surreali, arriva al cuore.
A completare il quadro dei premiati c’è il napoletano Gianni Sardi che si aggiudica il premio della Giuria Popolare con la poesia “La luce delle stelle” con la motivazione “Lirica struggente che coinvolge il lettore nel pathos e nell’amarezza dell’autore, irrimediabilmente perso nell’inseguire un traguardo irraggiungibile, ossessionato da un sogno irrealizzabile eppur tanto agognato da idealizzarlo a ragione stessa di vita”.
Il Presidente dell’Associazione Giochi di Natale, il Prof. Mario Miragliuolo, esausto ma soddisfattissimo, a fine di serata ci ha dichiarato: Ringrazio la Giuria, i Poeti, il Club degli Autori e i 25 mila visitatori della pagina ad essi dedicata e quanti si sono adoperati per l’esito di quest’ottima serata. Nonostante le mille difficoltà, soprattutto finanziarie, giacché non riceviamo contributi pubblici, il nostro concorso andrà avanti con l’idea di portare un pezzetto di Ischia fuori dall’isola. Il tema del prossimo XVII concorso, fermo restando il tema libero, sarà “L’attesa” e invito soprattutto gli isolani, ai quali è dedicato un apposito premio, ovviamente cumulabile e che non prescinde dal poter vincere premi più ambiti, come del resto è accaduto in varie edizioni, a partecipare numerosi. Ringrazio l’Associazione Culturale Radici per aver reso l’accoglienza, nella storica sala del Museo civico Giovanni Maltese, consona alle aspettative del numerosissimo pubblico, nonostante le condizioni meteo non favorevoli e auguro a tutti tanta felicità.
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Luigi Castaldi